LA LEGGENDA DI ARETUSA E ALFEO
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La ninfa Aretusa
era conosciuta in tutta la Grecia
per la bellezza
del suo corpo e la delicatezza dei suoi gesti.
Artemide, sorella di Apollo e divinità della caccia e delle fanciulle,
se ne prese cura sin dalla tenera età,
allenandola alla corsa e al nuoto,
discipline in cui Aretusa divenne imbattibile.
Un giorno, dopo una lunga corsa nei boschi,
Aretusa decise di rinfrescarsi in un bellissimo corso d’acqua
immerso tra grandi piante.
Tolte le vesti, Aretusa si concedette ad un bagno rilassante in questo luogo bellissimo:
il cinguettio degli uccelli,
il vento tra le foglie e il dolce scorrere della acque suonavano come una melodia.
Tutto ad un tratto però, calò un silenzio surreale,
seguito da un sussurro che spaventò la ninfa.
Uscita dall ’acqua, inizio a correre veloce.
Una voce però l’intimò di fermarsi: era Alfeo, la divinità del corso d’acqua,
attratto dalla bellezza di Aretusa.
Alfeo iniziò a inseguire Aretusa,
già stanca dalla precedente corsa.
La ninfa, quando si senti ormai raggiunta, chiamò in aiuto Artemide.
Questa avvolse in una nuvola Aretusa e soffiò forte in direzione della Sicilia, per mettere a riparo la ninfa che aveva accudito con tanto amore.
Arrivata nei pressi di Ortigia,
la nuvola iniziò a lasciar cadere Aretusa,
che si tramutò in una sorgente d’acqua dolce e fresca.
Alfeo, realmente innamorato di Aretusa,
chiese aiuto al padre Oceano: questi, convinto dal sincero amore, aprì le acque dello Ionio e permise ad Alfeo di raggiungere la Sicilia.
Aretusa, convinta da tanto amore e insistenza,
cedette alle richieste di Alfeo. Artemide, per suggellare il loro amore, scavo una caverna sotto la fonte, così da far correre per l’eternità le acque di Aretusa e Alfeo.
E’ un posto incantevole ancora oggi, auspicio di fecondità e felicità per le giovani coppie che ne toccano le acque dove scorre
l’amore tra
Alfeo e Aretusa.